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Medici e Volontariato per #manipulite #nellenostramani
No non parliamo dell’inchiesta di “tangentopoli” e nemmeno del pool “mani pulite” ma proprio del lavarsi le mani, con cura negli ospedali. Tutto nasce dai numeri, dei quali l’Italia è regina, impressionanti delle infezioni correlate ai ricoveri negli ospedali. Dei seicento mila (600.000) casi europei la nostra cara nazione è regina incontrastata del maggior numero di questi casi. Cosa significa in soldoni? Che quando entri in un ospedale ti curano per quello che ti ci ha portato e ti restituiscono con altro che hai contratto li dentro. Lo scorso venerdì è stato presentato a Milano, presso l’ospedale Niguarda, il manifesto dedicato alla sensibilizzazione di questo problema.
I relatori dell’iniziativa
Rosapaola Metastasio (Cittadinanzattiva), Prof. Francesco Menichetti (Direttore Unità Operativa Malattie Infettive, Azienda Ospedaliero Universitaria Pisa e Presidente del Gisa – Gruppo italiano per la stewardship antimicrobica), Caterina Masia (Anipio – società scientifica nazionale infermieri specialisti del rischio infettivo) e il Prof. Massimo Puoti (Direttore Struttura Complessa Malattie Infettive Ospedale Niguarda, Milano)
Anipio, Cittadinanzaattiva e Msd
Alla base del progetto – realizzato con il patrocinio di Gisa (Gruppo Italiano Stewardship Antimicrobica), Cittadinanzattiva, Anipio (Società scientifica nazionale infermieri specialisti del rischio infettivo) e il contributo non condizionante di Msd – la volontà proprio di chi è in prima linea, ovvero i volontari che operano a sostegno di “soggetti fragili” negli ospedali, di informare e sensibilizzare su temi di importanza centrale per la salute pubblica. E di farlo con un linguaggio semplice e comprensibile: 8 i punti chiave individuati grazie a quattro incontri tra esperti e Associazioni di Volontariato (Milano, Roma, Bari e Pisa) per co-generare il Manifesto delle buone pratiche e, attraverso la sua diffusione nelle strutture ospedaliere o di assistenza, per promuovere la formazione di veri e propri ambassador dell’infection control.
Atibiotici sempre meno efficaci
Gli antibiotici, introdotti in terapia circa settanta anni fa, hanno ridotto in maniera significativa il numero dei decessi causati dalle infezioni e migliorato, assieme ai vaccini, lo stato di salute dei cittadini. Parallelamente all’utilizzo degli antibiotici si è però manifestata la resistenza batterica, che oggi è un problema a livello mondiale. In Europa, oltre 600.000 persone l’anno vengono colpite da infezioni causate da batteri antibiotico-resistenti, con 33 mila morti stimate1. L’Italia contribuisce con oltre 200.000 infezioni ed 11.000 morti, prima in Europa1. L’Italia è anche tra i paesi europei che consumano più antibiotici in ambito umano ed il terzo per uso negli animali negli allevamenti intensivi, secondo i dati dell’Agenzia Europea per i medicinali (EMA)2. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia il livello di antibiotico-resistenza si colloca fra i più elevati in Europa con una percentuale annuale di pazienti infetti fra il 7 e il 10%3. Tra l’altro 450-700 mila infezioni in pazienti ricoverati in ospedale, soprattutto per infezioni urinarie, seguite da infezioni della ferita chirurgica, polmoniti e sepsi.
Info
http://www.rischioinfettivo.it/home (Anipio)
https://www.cittadinanzattiva.it
https://www.antimicrobialstewardship.net (Gisa)
www.epicentro.iss.it/infezioni-correlate/epidemiologia
L’ha ripubblicato su Digitalico.